Nuovo File.. @Writer:Slb

Faccia e pancia in su, il gocciolio del rubinetto giunge lieve dal bagno accanto, intorno poca luce dal corridoio che conduce alle altre camere, rigirandoti più volte inizi a sentirti insonne. Con gli occhi chiusi, solo i pensieri continuano a fluire suggerendo che ancora sei vigile ed eppure intorno c'è uno strano silenzio, quello tipico della gran parte dei sogni di quelle sere particolarmente stanche. Il respiro lento più ancora dei battiti scandisce il ritmo della sera, del sonno che ormai riconosci come parte di te. Dormi o almeno credi di farlo percependo a intermittenza il frastuono proveniente dalla strada vicino, tanto che ti viene il dubbio di che ora sia. Sei sveglio, percepisci distintamente il rumore dei clacson, il parlottio di taluni in una lingua che non conosci e il russare dalla branda accanto alla tua. Bevi dell'acqua, prendi una pillola di integratori, metti nello zaino il cappellino per la pioggia e quello per il sole, meglio portarli dietro entrambi, non si sa mai. Fuori al mattino il pianeta più popolato dell'universo si sveglia rumoreggiando ovunque, con intensità crescente nelle aree più densamente popolose, anche se fosse solo per una questione numerica. Macchine, moto, carrettini di commercianti, tuc tuc e tutti i passanti si contendono la strada, suonando, gridando o producendo rumore con quanto portano con loro. Pi Piii ti Pi Ti ti ti Po pi.

                                  

Una volta in strada avverti subito l'odore di polvere mischiato con scarichi di ogni tipo, ma intorno nessuno se ne avvede, così nei giorni più freddi finisci per abituartici, come ci si abitua alla plastica abbandonata tutt'intorno. Per strada tutti gli animali, esclusi pochi sfigati come i polli, si contendono lo spazio calpestabile sia nelle città che nei villaggi, essendo considerati divini e quindi non commestibili. Capita di passare accanto a una mucca o beccarla proprio mentre attraversa la strada. Le vedi fare le loro cose con nonchalance. La mucca è dispensatrice di beni e per questo è sacra e non può essere uccisa. Spostandosi a piedi attraverso le bancarelle prendi fiato, interrompendo il tuo incedere. Avresti comprato qualcosa da ciascuno te lo avesse proposto, già saresti potuto essere in capo al mondo, avresti mangiato più volte e acquistato centinaia di oggetti fatti a mano di discutibile utilità. Proprio accanto a te in due stanno discutendo animatamente e intorno già una nutrita platea si è venuta a creare. Di loro alcuni erano in zona, ma molti altri sono comparsi in un nulla. Chissà se si conoscono oppure è solo una questione di curiosità. Hai portato con te un telefonino tecnologico, ma hai dimenticato una mappa, così ogni volta che esci per strada finisci per perderti, sebbene intorno non sembrano risentire di alcun disorientamento. Poco male se poi d'altro canto lungo la via non sei mai solo e sempre qualcuno che ti gironzola intorno lo trovi, pronto alla qualsiasi se serve qualcosa o con almeno un amico che può aiutare. Non chiedere connessione internet se non vuoi ricevere picche, magari quelle del casinò sul fiume. Illuminato su una grande nave, entrandoci ti rincuori a ritrovare colori seppur sfarzosi che ti pare riconoscere più di quelli di altri posti fuori. Dal finestrino del treno sbarrato come le finestre di un carcere, palme di cocco inizi a vedere sempre più e poi il mare. Il vagone si sta svuotando avvicinandosi al capolinea. Nei treni notturni, durante la notte continua a salire gente e una volta riempitisi sono impraticabili, meglio non aver alcun bisogno fisiologico. Solo ai venditori di tè casereccio, a quelli di noccioline e a qualche taxista abusivo è permesso percorrere il corridoio e ancor più cambiare carrozza. La sensazione è che non tutti festeggiano l'avvento del nuovo anno brindando con spumante e lasciandosi agli eccessi di quella notte. Ti sei infilato in un pub vicino a dove dormi, il cameriere già ubriaco benché manchi ancora del tempo fa spettacoli sul bancone bruciando tovaglioli con la benzina dello zip, bevi una birra locale, poi una vodka. Al mattino lo stomaco non perdona ed è cosi che ti ripeti per la prima volta che non hai più l'età per fare certe cose. Sei in strada ed è lì che anche le razze con pedigree si sentono vulnerabili. Hai perso l'abitudine di mangiare con le mani, ma le posate non t'aiutano a combattere la piccantezza del cibo. Bevi acqua imbottigliata le fogne sono all'aperto, sono quegli scoli che si vedono per le strade delle città, la frutta meglio se con buccia. Roba fresca, per carità, ma senza alcuna indicazione sulla provenienza o su quando è stata raccolta. L'economia vista da un turista si basa sui lavori fatti a mano, pietre intarsiate d'ogni tipo e diamanti. Al mercato attira la tua attenzione un ragazzino ben vestito per nulla in linea con l'abbigliamento generale. La sua famiglia vende diamanti da più generazioni, suo fratello ha un'attività che poi è una branchia dell'azienda in Europa. Non compri niente seppure lo farai in altre occasioni lungo il viaggio. Delhi è la capitale, Mumbai il cinema, mentre il resto solo !ndia.

Sezione2 - EntitaSommerse

Quel pomeriggio tra sue tiepide braccia, il sole malinconico si stringeva quasi a ripararsi dalle nuvole che iniziavano con incedere costante ad invadere il cielo. E poi subito era venuta giù qualche goccia a bagnare i prati, mattonelle onnipresenti di quel mondo dal colore verde. In giro sempre meno gente indossava vestiti smanicati prediligendo un abbigliamento più autunnale, sicché giubbotti e impermeabili erano iniziati a comparire già da qualche giorno nelle vetrine delle vie del centro, di mille colori, per tutti i gusti. Era sempre da quelle parti che si potevano incontrare artisti di strada d'ogni genere e tecnica, con la sensazione per chi passava da lì, di esser parte di una grande festa. Rientrando dal ristorante dove aveva trovato lavoro come cameriere, così talvolta lasciandosi stimolare dall'arte dei più intraprendenti, giocava a mischiarsi alle loro vite o di quelle del pubblico di ogni età e cultura che riempiva quelle strade. Dal cuore della città, lasciandosi il frastuono alle spalle si dirigeva dunque verso casa, dove anche le abitazioni iniziavano a diradarsi e l'attrazione principale era un take-away. Da quel piccolo locale aveva visto centinaia di persone entrare e uscire addentando pizze fumanti. Quel posto andava forte. 
La sera specialmente c'era anche chi, spingendosi fino a laggiù, trascorreva le ultime ore prima del calare del sole, bevendo una o più pinte di birra o semplicemente incontrando qualche amico. A volte vestendo jeans, altre volte ancora incravattati dopo il lavoro, in molti arrivavano in bici tramite una pista ciclabile capace di portare ovunque. Da quelle parti infatti, era comune la scelta di utilizzare le due ruote per spostarsi, specialmente per i tanti come lui che giornalmente viaggiavano verso la città. Quello che aveva trovato era un impiego temporaneo, niente di che, ma tra l'affitto e il viaggio, il suo conto già sofferente era finito per prosciugarsi. Da allora aveva smesso di scrivere o comunque di tentare di farlo, per mancanza di tempo, come gli era capitato di sottolineare parlando del proprio passato. Immerso in quella nuova esistenza, parte delle abitudini erano andate perdute creando nuove necessità, tra cui inevitabilmente quella di reinventarsi. Negli ultimi tempi le sue ultime speranze di gloria andavano sfumando, con il solo mondo intorno, imprevedibile e incerto, a cercare di mantenerlo vivo. Non abituato a lavori particolarmente duri, e per lunghi periodi non avendo lavorato affatto, rientrando a casa, almeno in quella fase non gli rimaneva il tempo per scrivere ancora. Avrebbe ripreso a tempo debito, si diceva leggendo la sera qualche riga da più libri impilati sul comodino. Lungo la sua stessa strada, c'era un tipo strano con il garage zeppo di libri, che ne comprava e ne vendeva di ogni tipo. I libri sono il portale per mondi sempre nuovi e le ali per andare, diceva ammirando gli scaffali del posto. Spendere da lui stava diventando una malattia anche perché, escluso il take-away, dove aveva trovato una stanza non c'era molto altro.
 Capitolo4 - Senza Titolo

Destinazione altrove. @Writer: Slb




Prima d'oggi, l'ultima volta che ho scritto nel blog ancora vivevo a Torino.
A quei tempi lavavo i denti saltuariamente, non avevo buttato giù nemmeno una riga di Entita Sommerse e non sapevo cosa volesse dire lavorare. Non avevo orari e quando mi girava invertivo il giorno con la notte, motivo per cui ancora oggi mi piace di tanto in tanto andare a pescare al tramonto. In quella grande città ci eravamo costruiti una via e la percorrevamo compiaciuti e incoscenti ciascuno a suo modo, ciascuno con il suo modo di essere. Abbiamo bevuto per dimenticare e per festeggiare, viaggiato e dall'arte imparato il significato della bellezza. Siamo scappati per staccare e rimasti per ascoltarci, per abbastanza tempo per imparare a conoscerci.

Da quell'ultima volta che ho scritto nel blog, il mondo è diventato più grande o forse il mio modo di guardarlo è cambiato, mischiando ecceso a equilibro, prospettive a ricordi. Cosi ho ricominciato di nuovo, ma questa volta non da zero, d'altronde oltre alla sfera c'è anche l'inclinatura del piano a determinare quel sali e scendi che è l'esistere.

Pagina29 #entitasommerse


Il terzo atto di Entità Sommerse vive di altra linfa combinando la navigatezza di Bob e Jordi, che parte dell'esistenza l'han gia vissuta, all'intraprendenza di Kloe; il protagonista intanto medita la partenza senza che sia chiaro se per la prima o per l'ennesima volta.

Uno, invece di chiudere le vecchie questioni ne apre di nuove e raccontando di altre #entitasommerse consuma l'artificio per cui la partenza coincide paradossalmente con la fine della Sezione1.

#PaginaVentinovesima - grafica #F.Saitta


Pagina19 #entitasommerse


Dai vorticosi pensieri tra pareti della stanza, il secondo atto cambia location trasferendosi sulla strada. Il viaggio da interiore esce dai confini della persona divenendo un confronto aperto verso il mondo intorno.

Impacchettato all'interno di poche ore, Parte con uno stile tutto nuovo, racconta lo sbarco del protagonista in una terra non sua e il suo incontro con Sandro e Paulo. L'uno pizzaiolo, l'altro taxista, entrano ed escono di scene con leggerezza, entita sommerse nelle loro esistenze.


#PaginaDiciannovesima - grafica #F.Saitta



NonaPagina #entitasommerse


Di difficile decifrazione, il primo atto di Sezione1 - Entità sommerse, si consuma in un turbinio di pensieri del protagonista, che privato di una reale identità, intraprende un viaggio alla scoperta di se stesso.

Sotto-parte, ambientato all'interno di una stanza, si caratterizza per uno stile unico non più ritrovabile negli atti successivi; è un castello di lego costruito pezzo dopo pezzo alla luce di una sola candela, che tutto illumina e tutto nasconde.


#Pagina9 - grafica #F.Saitta              


SettimaPagina #entitasommerse


Ringraziare voglio il divino
Labirinto degli effetti e delle cause
Per la diversità delle creature che compongono questo singolare universo
Per l'amore, che ci fa vedere gli altri come li vede la divinità
Per la notte, le sue tenebre e la sua astronomia
Per il coraggio e la felicità degli altri
Per la musica misteriosa forma del tempo.. 
                                                                              
                                                                                #Jorge Luis Borges presso #Boris S1E11



Senza Nome @Writer: Goethe


Nella vita di tutti i giorni ci capita spesso che quando le figure principali si allontanano, si nascondono, si danno all''inattività, il loro posto viene riempito subito da un secondo, da un terzo, fino a quel momento passato inosservato e che, manifestando tutta la propra attività, ci appare degno di attenzione, d'interesse e addirittura di lode e di onore.

Storia di Ricordo. @Writer: Kerouac

Poi l'ultimo sferragliare del treno scomparve, e ci fu un improvviso silenzio, sentì una vasta brezza passare tra i rami ovunque tutto intorno, la locomotiva fischiò allontanandosi, i binari scintillarono a nudo nel chiarore lunare - e Peter fu colto da un sentimento di lacrimosa malinconia, in un certo qual modo capì che ogni momento era un addio, tutta la vita non era che un arrivederci.

VitaDaPensiero.. @Writer:Slb

Sono una persona estroversa, che ricerca un continuo miglioramento personale, ambiziosa. Mi piace leggere, scrivere, ascoltare musica, guardare film, viaggiare; pratico sport praticamente da sempre e avendo vissuto lontano dalla famiglia già da dopo il diploma, sono diventato un discreto cuoco. Inseguo una vita di stimoli, mi attira ciò che non conosco. Credo che l'arte sia un modo di essere, perciò mi incuriosisce. Amo la compagnia, confrontarmi con chi mi sta accanto, mettermi in discussione. Sono una persona diretta, anche se non mi dispiace chi sa usare l'ironia come mezzo comunicativo. Sono un "emigrato", abituato a risolvere i problemi che la vita mi pone dinanzi..

E vissero Felici e Contenti @writer: Slb

C'è un treno che puntualmente ogni giorno alle 6.59 parte. Lo si vede poco prima, dalle oscurità di un cono d'ombra spuntare che pare proprio che non abbia alcuna intenzione di fermarsi. Nessuno a quel punto, ha chiamato la fermata, né si è posto in attesa davanti alla porta in procinto di scendere; a quel punto del tragitto, è l'inizio: tutti salgono, nessuno scende. 
Con le luci delle locomotiva ben proiettate sul futuro tragitto, il treno partirà poco dopo, carico di speranze miste a stanchezza, di chi era li ad attenderlo, di chi per necessità o virtù salendo sul treno ha dato inizio al suo viaggio.

Ben fatto! - Si ripete tra sé il pendolare, ogni giorno, preso posto in un seggiolino del treno, che puntualmente ogni giorno alle 6.59 parte. Si sa infatti che cominciare sia una delle più comuni forme di paralisi. Cominciare da ovunque, qualsiasi momento, qualsiasi programmata o improvvisa ispirazione o energia è la soluzione.. Si sa.

Eppure, non è forse stolto colui che si illude che basti solo partire per arrivare?
All'interno di quei vagoni e lì, fuori da quei finestrini, i sentieri della vita non sono mai solo discesa mentre si, le gialle foglie provano a sostituire il sole avvolto anche lui in una sciarpa invernale.

Talvolta gli sguardi di coloro che sono ormai da tempo in viaggio e che non vogliono fermare il loro incedere rivelano sfumature di tutta un'esistenza. Talvolta sono invece tante parole a dar un senso al fluire del tempo.. A tornare indietro sul treno non si ci pensa, seppur è un'ipotesi che si conosce: qualche compagno di viaggio non più incontrato l'avrà intrapresa. Chissà se si erano mossi sapendo dove andare..

Il pendolare sa che non è sufficiente iniziare, anche se è il primo ostacolo da superare, sa che più ambizioso e lungo è il viaggio, maggiorente fredde saranno le notti e che ambizioso è sperare di non inciampare in qualche buccia immaginaria in una delle tante strade reali percorse.
Al contempo il pendolare sa imparare a non cedere all'esaperazione ai numerosi ritardi, ogni giorno un po, sa che fermate e rallentamenti sono parte del viaggio della vita, sa accettare i giorni no riconoscendoli dai giorni si.
Il treno delle 6.59 e i pendolari che tra mille pensieri lo animano, ne danno conferma.

Ogni nome un uomo
ed ogni uomo e' solo quello che
scoprirà inseguendo le distanze dentro se
Quante deviazioni
quali direzioni e quali no?
prima di restare in equilibrio per un po'
Sogno un viaggio morbido,
dentro al mio spirito
e vado via, vado via,
mi vida cosi' sia

Sopra a un'onda stanca che mi tira su
mentre muovo verso Sud
Sopra a un'onda che mi tira su
Rotolando verso Sud


Negrita - Rotolando verso su..

Road Trip Diary - At the End

I am alone. David and Andrea have gone away. I will stay here, in Los Angeles,  one other day, and than I will return to home too.. One month is passed from we arrived here, in USA. We lived one incredible month. About 8.000 kilometers by car to see only one little part of this big country: gigantic mountains, deserts and falls, hills, sea city and straight roads that ended up on the horizon. All incredible!

And the people that we met,  each in his own way, gave us something unique.

This is my last post, and with its I want say thank you to all.

Los Angeles, 27 August - I am in America.

Road Trip Diary - From the Durango's library

Quickly connection from the library for us. We are in Colorado.. The monument Valley and Grand Canyon .. are waiting us. And than.. Las Vegas, San Francisco and Los Angeles..
In these days we are traveling around Texas and New Mexico. Great place, great people!

Durango, 18 August - We are in America!

Road Trip Diary - Here, They are crazy!

So.. We just arrived in Chicago.. It is realy windly how the Leggend say. This my post will be very short, but I want underline however something :
1 - In America seems that nobody use bluetooth. So no pictures
2 - Niagara falls are fantast..

Here are running a lot, don't have a lot time.. Never!

To be continued..

Ps. Dana and your family are very great!

Roat Trip Diary - South Boston

The water in Atlantic Ocean is cold as well as the bear that yesterday we drank. About who we met, it is different, they are very friendly.. Great guys!
Mac prepared us a fantastic Mojito with your homemade mint.. And the girls are nice too..  So the first night that we passed here, go away very quickly.

Today David will arrive in Boston. And will rend a car too..
We are ready to taste this land an other bit and to go after to Buffalo.



But tomorrow is tomorrow.. Today is Today!

South Boston, 7 August 2012 - We are in America!


Road Trip Diary - Check it out!


We are alive, and this is the first note that i want to signal. In the last three days, we are go around (everywhere has been possible) in New York , on bike and on foot.  Manhattan is fantastic. All things here are big things and much of these we never seen.

We live, strange, useful, wonderful, things, situations and experiences. I find to speak english a lot, to improve it. Yeah!
We met very friendly guys, eat good food, and yesterday evening drunk something in happiness with a dynamic couple and nice girls at Traffic pub.

Quickly but intensive night!

We enjoy ourself a lot with we met in these days. Great people!


However.. Crowd and hot are two constant about these days but we don't forget a lot other situations and experiences.

Today we will leave New York, Howard, John and other guys with witch divided this American Experience.. Tomorrow Andrea and me will arrive to Boston!

A new adventure stays here to wait us!
Yeeeeeees..



Manhattan, 5 August 2012 - We are in America!

Road Trip Diary - One day, few hours

Cazzo E' Domani!
Tomorrow we start fucking!

1 August 2012 - Tomorry we will arrive to USA!

Road Trip Dairy - We could think only at gasoline now


There aren't big buildings without solid foundations and we are right about this point.

There aren't big trips without an opposite motor vehicle : We have got a car! 

My red fish, Duccio, is proud of us because it looks like us. As it swims always in freedom in the blue water, we
do the same by car.

The car would have 5 doors , so big to contain everything we'll know during this trip. We like travel "confortably way".





Update:

- Finally David bought an airplane ticket. He will meet us in Boston. 
- While we are writing this post, we are speaking only in english. We need without dubts to improve our American English speaking in every situation.  We are drinking something and we are happy to live these great little things. 

 



20 July 2012 - 16 Days To Go, Still.

Road Trip Diary - We are THREE!

We are three.. Andrea, David and me. After less than one week, David will add to Andrea and Me.

Few months ago, there was day that i was thinking to arrive alone from America.  But history says otherwise.

These are frenetic days, we must organize important details to be after free.
Personally I feel the excitement growing.. In the next days we hope to rent definitely a car from Boston.. Yeeeeees!

Negroni 
(The drink that I am drinking in picture)

 One third of Red Campari
 One third of Gin
 One third of  Red Vermut
 Ice.

 
 18 July 2012 - 18 Days To Go, Still.
  

Road Trip Diary - Fixed New Work


It was a Sunday night, when I met Andrea to define something about our trip. We bought two guides (American Oriental and Occidental), so we will have got all information necessary..
The road trip plans are increasing.. Yeah!
We found a couch in New York, from Haward and John! These men will be blessed! :)

 Next hop: Boston!

10 July 2012 - 23 Days To Go, STill.

Road Trip Diary - Seaside


Fuck! Fuck to all thoughts, all problems, all building things.. This weekend, my girlfriend Tiziana and me have gone to Finale Ligure.. It's a small town on the Ligurian sea..





We arrived by train and slept on seaside, in total wild..The sand and the grass under palms of seafront can be a perfect place to refresh oneself...
It's wonderful spending time with who I like.
I can start my new week peacefully! 

1 July 2012 - 33 Days To Go, Still.

Road Trip Diary - First Presentation


There are moments that you must capture necessarily, if you want create a good trip timeline. And this is one of this. This is first picture with Andrea Zap.. Yes, we will live the American Coast to Coast together. It is difficult to find someone who loves adventure, risk, travel miles and miles up the next goal. Most people want to live always in comfort..

Some news:
In these days, I am sending some messages to few CouchSurfing's users that live in New York. We hope to find someone that can offer one beds, a little space in your meadow, or in your balcony, or corridor or any place where we will sleep during the trip.

Now, there is about one month, and than I and Andrea will arrive to New York! I am excited!

28 June 2012 - 35 Days To Go,Still.

Road Trip Diary - We like Beer!



I like drinking a fresh beer mug. Last night, shortly after taking a photo for this diary, we went in a pub to stay all togheter. We like this type of evening, talking with our friends, and so we often organize this evening.
For me, this is a big possibility to know what they think, to listen what we are doing, and to know every times, something new about "inhabitants of this world" and about me.

 






27 June 2012 - 36 Days To Go,Still.

Road Trip Diary - Sunday..


Sunday is Sunday..
When I was young my mother used to cook big, very delicious lunch.

Sunday is Sunday!
I love talking while we are eating, above all, with a dish of pasta.  Good company, good food, good wine. Today while I was going to my neighbour I have smiled few times. Little signs make me think of the diversity: It's something of good.






We are different but we meet. And I like this.

Known ingredients:
- Penne (a type of pasta)
- Red peppers
- Onion
- Oil, Salt
- Tomatoes
- Passion in cooking



24 June 2012 - 40 Days To Go,Still. 

Road Trip Diary - Saturday afternoon, green merging.


These are days in which I try to divide my time between many things to do.. The free time is never enough. But I continue feeling complete when I pass my time in a park, lying in the grass. I love these colors, listening up other people laughing and speaking far away, listening every sounds of the nature.

Turin, Ruffini Park with David.

23 June 2012 - Less than 41 Days To Go,Still.


Road Trip Diary - Relax Time


I hope that for 2 weeks at most i will receive at home the Card to rend the car whereas we will be coast to coast to America. The weather is warm here and it's so difficult to do anything. But we try..

Every day I lose courage, and every day, somehow, I find its..  

- Ogni giorno perdo coraggio, e ogni giorno, in qualche modo, lo ritrovo.. Barbara Honigmann -

23 June 2012 - 41 Days To Go,Still. 

Road Trip Diary - Gases Panic



We were coming back from friend's house, where we had watched the Italy football match (European Tournment), when i had a very strong stomachache.
We felt much tension to stay inside the car. My friend instead had afraid for "their life" due to certain gases mine. Half "moribond" I take this photo with my cellular: Turin, like all cities, during the night have some of particular in its streets.

43 Days To Go,Still.

Road Trip Diary - It's as Grains of Sand..


And so.. Bhe nothing.. Began.

Here we are changing a bit, here a lot of things inside and out ourselves seem changed. The world goes on rotating, without never stopping, and we grow.

There were people who we did't know and than we now know; there are our personal aspects that we didn't think to have, things and people who we missed and will miss, while the same world goes on rotating. And here we are !

 
About in March, i decided to go to America after talking with some friends of mine, and one month ago, i bought the air ticket to leave.
Yesterday i thought to create our's "Road Trip Diary" and today i am writing something about it.
I am walking..

                                                                                      Writer: Slb

Appunti.. @Writer: Slb

Quando ti siedi davanti a una Lexikon 80, ti viene voglia di creare, di provare, di porti in ascolto di te stesso ma anche del mondo che ti attornia.. C'è una voce in sottofondo, che si mischia, a volte predomina, a volte soccombe alle mie..
L'abitudine, per quel che si dica è forza, ma serve costanza, quella quantità di follia che ti permette di non mollare, di non ritenere quel tempo perso o comunque meglio spendibile facendo altro..
Vorrei dormire, ma poi penso di passare una buona parte delle mie giornate già dormendo, e poi penso che vorrei fare un mucchio di cose, benché tutte queste poi fondamentalmente non so a che mi serviranno se non ad appagare un mio desiderio, a farmi crescere come persona; non so eppure mi basta, forse per ora, domani inizierò a pensare, a preoccuparmi di diventare qualcuno o piu semplicemente di sopravvivere..

"L'importante è che i soldi non mancano.." - La mia forza ma al contempo anche la mia debolezza, ma soprattutto la misura di quanto al momento voglio tanto vivermi le mie in continua evoluzione, libertà.

Nuovo File.. @Writer:Slb


Non chiedermi se so.. Ti risponderei sempre No.
Non chiedermi chi sono.. Ti rispondere che Non lo so..
Non chiedermi dove sono diretto.. Ti direi da nessuna parte..
Non chiedermi cento euro.. Ti risponderei che ho solo debiti..
Non chiedermi cosa mi piace.. Ti direi che costantemente cambio..
Non chiedermi cosa penso.. Ti contesterei che ogni pensiero che vale è confuso..
Non chiedermi cosa voglio.. Ti risponderei con quello che non ho..

Chiedimi qualcosa comunque.. Insieme in ogni caso avremo piu certezze..

Nuovo file.. @Writer:Slb


Filerà, e tutto andrà bene

in ogni caso con un pò di vasellina tutto si risolve..

Mal che vada ricomincerai da zero

come ogni giorno..




Nuovo file.. @Writer:Slb


So giustificarti come abile sono a giustificarmi

ben giro la frittata

in natura non esiste la verità

e la libertà è spesso l'abitudine più stagnante.

Ed eppure continuo a stupirmene..




Cos'è l'arte?

Natura morta con vecchia scarpa - Joan Mirò- 1937

Nato a Barcellona il 20 Aprile del 1893, Joan Mirò è considerato una delle personalità di maggiore spicco del Surrealismo, di cui incarna l’ala più astratta. Discostandosi in parte da quei tratti surrealistici che connotano le opere dei colleghi Salvador Dalì e Max Ernst, le opere mature di Joan Mirò si caratterizzano per il ricorso a immagini fantasiose, surreali ed umoristiche contorte tanto nei tratti che nel significato ed inserite in colorate forme schematiche e piatte dagli sfondi geometrici. Nella pittura surrealista è possibile infatti distinguere due filoni:

- la pittura surrealista “verista” che trova espressione nelle opere di Salvador Dalì e René Magrette. Entrambi rappresentano oggetti del mondo reale, acconstandoli in modo del tutto nuovo e sorprendente e inserendoli in un contesti inusuali. Ciò che suscitano nell’osservatore è confusione e ambiguità, poichè le opere risultano cosi assurde da risultar impossibile leggerle ed interpretarle secondo i classici criteri d’osservazione.

- la pittura surrealista “non figurativa” è la tendenza incarnata da Juan Mirò che privilegia nelle sue opere simboli e segni, linee e colori che sembrano fluttuare sulla tela e in una dimensione immaginaria.

Le prime opere di Joan Miró sono strettamente legate alla terra e alle tradizioni catalane. A partire dal 1918 Miró imprime una svolta al proprio stile pittorico semplificando le forme e attenzionandosi ai dettagli. Verso la metà degli anni '20 Miró è inserito nella corrente surrealista.
Le immagini si caricano di forti allusioni simboliche e le opere iniziano a pullulare di segni ambigui e rappresentazioni semplicficate ed ironiche di personaggi, animali o cose.
Quando, a causa della guerra civile spagnola, Mirò si rende conto che non può far ritorno in patria decide di rifugiarsi in un piccolo appartamento francese per dedicarsi al tema della natura morta.

L’opera Natura morta con scarpa vecchia (1937) risale proprio al periodo in cui vede minacciati i valori di libertà e pace, periodo in cui si assiste ad una regressione verso uno stile realistico altamente drammatico. Quest’opera riproduce la sensazione di angoscia, di dolore e paura che vive la Spagna durante la guerra civile. Il rapporto di luce e tenebra, che emerge dalla scelta di oggetti dai colori accesi quasi incandescenti stagliati su uno sfondo in cui prevale una luce notturna irreale e opprimente, denuncia il disagio in cui vive Mirò. Egli realizza una divisione cromatica delle superfici in cui i colori sembrano invadere spazi sempre maggiori, fino a diventare macchie fantasmagoriche gialle, nere, verdi e rosse.
Mirò sceglie la quotidianità come interprete della drammaticità, vivendo un ritorno ai suoi dipinti giovanili: gli oggetti scelti sono semplici ed egli li dipinge senza violarne la naturale semplicità. Egli però connota questi oggetti di una forte carica simbolica e ciò appare evidente nella dimensione della scarpa che diventa smisurata, cosi come la forchetta che, infilzando una patata in modo brusco, da utensile da cucina si trasforma in strumento di tortura. La forchetta allude al massacro causato dalla guerra sfruttando semplici strumenti come gli utensili da cucina e quelli agricoli, mentre la patata simboleggia il popolo aggredito, ferito e ucciso. La patata in alto a destra appare tagliata e quindi è un chiaro riferimento alle morti e alle mutilazioni di giovani, vecchi, donne e bambini provocati dalla guerra.
La scarpa, affossata a terra, rappresenta qualcosa che opprime, poichè la punta appare rialzata come se il tacco fosse ben fissato a terra: questo rappresenta l’angoscia di fronte alla morte che non rispetta nessuno e non risparmia nè repressi e nè repressori . La bottiglia sembra far da vigilante a tutta la scena e proprio da essa sembran saltar fuori gnomi, figure irreali che contemplano, sogghignando, l’ingiusta crudeltà in cui è sprofondata e che sta subendo l’intera nazione.



Dovremmo lavorare per vivere, non per morire. @Writer:Slb

La resistenza che pongo al mattino ad alzarmi è del tutto analoga a quella che metto in serbo per raggiungere la branda la sera; a volte è l'ultima sigaretta a trattenermi , mentre le altre, di volte, aspetto che il desiderio dell'ultima sigaretta nasca, cresca, maturi e si radichi in me.. D'altronde, l'ultima sigaretta è meglio del sesso, io ne avrò fumato un migliaio..

Ti ti ti,Ti ti ti, Tititi, Tititi e una parola, 'Fuck' che invade la mente, mentre il chiarore del nuovo giorno invade la stanza.. 'Fuck!'.
A differenza degli altri mammiferi, come i bradipi non sono capace di mantenere la temperatura corporea costante, meglio rimanere al sicuro delle coperte; vorrei vivere per tutta la vita su un unico albero, sono le femmine che si muovono di albero in albero.."Fuck!"

Passo da clown, muovendomi a tentoni ricerco il senso di ciò che mi attornia, reggendomi sui calli infreddoliti distinguo ormai la realtà dal sogno.. E' l'alba di un nuovo giorno, un giorno come tanti altri, fatto e strafatto da una miriade di impegni incartati da altrettanti pensieri; quanto avevo lasciato prima di abbandonare il mio corpo al riposo c'è ancora, ciò che mi mancava, manca ancora..
Pochi passi, raggiungo per ora la sedia, accendo una sigaretta, riprendo a intossicare il mio corpo.. Adesso si.. E' tutto così come lo avevo lasciato.. Sono Stanco.

La mia mente è chiusa, i miei occhi distratti, con poco tempo da dedicarmi inevitabilmente diventa poco il tempo da dedicare agli altri, corro, rallento poi con le mani ai fianchi boccheggio, non ho tempo, e la sera come al mattino sono stanco.. Sono stanco di questa vita dai ritmi forsennati, di sentire che siamo sempre più poveri e che solo lavorando di più potremo stare meglio, come se otto ore ogni ventiquattro, quando va bene, di lavoro non bastassero, di ascoltare chi è sfruttato e invidiare chi, per lo più approfittando di questo sistema malato, vive nello lusso..

Sono stanco di constatare che solo circa il 10% della popolazione del mondo possiede molto più della metà (circa l'85%) di tutta la ricchezza mondiale, e che la metà di mondo, quella povera, deve spartirsi l'1% delle ricchezze..

E' stato sempre così, ci sono i poveri e ci sono i ricchi, e poi ci siamo noi, che si, tiriamo avanti, aspettiamo la fine del mese, ci prendiamo qualche piacere, di tanto in tanto qualche distrazione, ma che siamo sempre lì a contare il denaro in tasca, quel denaro che pare non basti mai..
Ci siamo noi che come muli, LAVORIAMO!

E' stato sempre così.. Ma il lavoro dovrebbe nobilitare l'uomo..
Dovremmo lavorare per vivere, non per morire.

Sono un ragazzo romantico.. @Writer: Slb


Bussando, una rosa rossa sull'uscio ti lascio, e via nell'ascensore..

A casa tornando, sorridente con le fossette, ti immaginerei..

Capita anche a me, in quei pochi momenti in cui sogno.






Playboy, playboy, playboy..

No. Non sono un playboy,
sono un ragazzo romantico che crede ancora nell'amor, perciò ti dico No.

Playboy, playboy, playboy..

Playboy, è quello che ha i soldi..
Ssumigghia u pelato grasso basso..

Playboy, playboy, playboy..



I giardini di marzo si vestono di nuovi colori.. @Writer:Slb

A un certo punto entra la pubblicità, prendo il telecomando e inizio a fare zapping, beccando senza volere il momento clou del Grande fratello, vale a dire l'evento in cui uno dei partecipanti viene escluso dal gioco.. Pianti, strilli, e urla disperate da parte del coeso gruppo di bamboccioni, tutti belli, palestrati, tatuati, tutti uguali, perlomeno apparentemente, senza niente dentro. Purtroppo anche se sono consapevole che questo disperarsi è finzione, anzi forse proprio per questo, la scena mi fa nauseare, perché in questa enfatizzazione esasperata di pseudo sentimenti leggo la mancanza di rispetto per i veri sentimenti. Mi viene anche la curiosità di sapere quante persone possano seguire una trasmissione del genere, allora mi rivolgo al vero Grande Fratello, vale a dire ad Internet, digito "grande fratello share" e ottengo: 4.875.000 telespettattori totali e il 23.48% di share sul pubblico attivo.
Rabbrividisco al pensiero che un giorno, forse prossimo, molti di questi andranno a votare.
di Mario Vettori


Come si calcola lo share:
Per comprendere a pieno come viene calcolato lo share, bisogna innanzitutto tenere a mente, che la televisione è una macchina capace solo di captare segnali (tramite l'antenna) e non di inviarne. Dunque che l'amico Pingo Pallino guardi un programma o un altro non è influente nel calcolo dello share, dato che per come sono strutturate le tv non c'è modo di tenerne traccia.
In Italia lo share viene calcolato dunque sulla base di circa 5.101 famiglie, che posseggono un dispositivo,detto rivelatore meter, capace di segnalare le scelte "del consumatore" e che permette di stabilire se l'utente è sintonizzato in un canale o in un'altro, se sta guardando un film o un programma.. Ogni rivelatore meter è installato in una televisione, e si contano circa 9.500 meter applicati in altrettanti tv.

Dunque supponendo che dei 9.500 meter siano tutti "attivi" ( dunque tutte le 9.500 televisioni in cui il meter è installato sono accese), che un programma abbia 23.48% di share significa che (9.500 * 23.48)/100 = 2.230 di questi, sono sintonizzati in quel determinato programma..

Moltiplicando 2.230 per una fetta di popolazione che si suppone stia guardando la tv, si ricava il dato ,4.875.000, relativo agli spettatori italiani che hanno guardato il programma, dato che essendo statistico è semplicemente orientativo.. Di certo infatti solo 2.230 "individui" hanno guardato quel dato programma. E sono comunque tanti.


Eccoli.. @Writer: Slb

Strano mondo il nostro,
dai parchi dipinti a mò di festa da una miriade di foglie, che chissà se si rendono conto che non sono sole una volta aver smesso di volare tra cielo e terra, dai mille volti che passano e vanno frenetici in direzioni diverse con la paura di scontrarsi negli occhi di altri, tramortiti da questo continuo fluire, dai fiocchi di neve che, spogliandoci d'ogni fittizio colore, chissà se comprendono i sorrisi che riescono a donarci con il loro semplice modo d'essere, dai "babbi natali" che s'arrampicano a portar doni ai bambini buoni senza preoccuparsi di lasciar nessun monito agli adulti cattivi, dalle luci colorate e lampeggiati che chissà se sono coscienti che come per magia ci rendono più buoni, più retti, decisamente migliori insomma, dalle persone ignoranti che pretendono di indicarci la retta via, ma che giustamente per ignoranza non possono capire di non esserne in grado, dai giorni di freddo e da quelli in cui il sole ci riempie d'ottimismo trovando un pertugio tra le nuvole e dalle buttane, dai barboni, da quei cazzo di venditori di rose, di fazzoletti, e di oggetti inutili vari, che chiedendoci un po di speranza pare che facciano di tutto per guastarci il "nostro" natale..

Strano mondo il nostro.. dalle profumate piante di mandarino i cui frutti se mangiati da soli, gratificano.. Se condivisi con qualcuno però è meglio.. Garantito.

Buon natale.


November Rain.. Bye



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Segni Impercettibili





Questa sera voglio farti un regalo
che ti faccia ricordar che scordarti non sai..

Ho sentito questo disco su una nave
contagio per te perché pensi un pò a me..

Questo disco è il mio pensiero d'amore.. Per te, Per te..
Ogni volta che lo senti suonare pensi a me..
A me..



..E poi permettiamo a Barbara D. di "scrivere" un libro: “Più forti di prima”.. Vaffanculo!..


Frammenti di Donna..

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Puffo cittadino @Writer:Fad

Affondo le radici del mio male nei miei più bassi istinti, sopravvivo alle intemperie della mia coscienza nascosto nel totale disprezzo per la comunità in cui vivo, partecipo del porcile che mi circonda senza farmi problemi a pisciare sul cancello del vicino, scorazzo allegramente tra le mille puffette del bosco magico dei coglioni, a specchio rifletto sull/l’imbarazzo del mio vicino vestito e truccato in perfetta somiglianza col cartone televisivo che tanto lo esalata e di fonte a me non capisce perché resto impassibile alla sua bellezza, si rattrista forse perché non ha le luci sistemate attorno da qualche tecnico che lo farebbero sembrare-sentire meglio, non sono estraneo a questa colata di colori, mica ne sono inviolato solo perché non mi interessa, è vero, non porto collane d’oro e non mi trucco la mattina ne curo l’abbinamento di ciò che indosso, ma questo non mi rende diverso, sto dentro ad un fungo anche io, solo che magari il mio è diverso per alcuni, ed anche fosse diverso per tutti resterebbe comunque un fungo in cui abitare, razzolo nei vicoli pieni di monnezza, fiuto, ma con la vista, come un cane alla ricerca di qualche padrone che mi dia da mangiare, meglio se vestito bene, dovrebbe avere più soldi, e quindi può comprare più felicità degli altri, nascosto dietro un sorriso produco veleno, nel silenzio elaboro le mie invettive, negli occhi spenti dalla noia preservo l’odio raccolto giorno dopo giorno, cerco di non pestare la merda per terra sperando che sia qualcun altro a portarsela a casa togliendomela dalle palle, mi spezzo i polsi in una stretta forzata per non far chiudere le dita tra i denti dell’idiota di turno che mi tormenta con le sue considerazioni prive di senso, alla fine penserò alla mia viltà riparata dentro al buco che difendo a costo della vita stessa, e solo io saprò che nel mio vivere avrò confessato che l’errore me lo portavo dentro da quando ho imparato che c’era qualcosa di giusto, e che questo qualcosa di giusto non l’ho appreso da questa terra in cui vivo, ma da qualche bastardo che ha pensato bene che il nero è male e il bianco è bene, che una si e due no, che se te lo do io va bene se te lo prendi non vale, che di giorno fai lo schiavo e di notte lo stronzo ed è cosa buona, ma peggio di tutto che non c’è altra forma di bene al di fuori di quella che t’hanno scritto sull’etichetta quando sei nato.


k. @Writer: Arthur Koestler

La porta della cella si chiuse con un colpo secco alle spalle di Rubasciov.
Egli restò appoggiato con le spalle alla porta per qualche secondo, e accese una sigaretta. Sul lettuccio alla sua destra c'erano due coperte pulite e il pagliericcio era stato rinnovato di fresco. Il lavandino alla sua sinistra non aveva tappo, ma il foro di scarico funzionava. Il bugliolo accanto era stato appena disinfettato e non puzzava. Le pareti su ambo i lati erano di solidi mattoni, il che avrebbe attutito il suono di qualsiasi colpo contro il muro, ma là dove il tubo del riscaldamento e quello di scarico lo attraversavano, era stata data una mano di calce e in quel punto risuonava sonoro; inoltre lo stesso tubo del riscaldamento sembrava un buon conduttore del suono. La finestra aveva inizio all'altezza dell'occhio, cosi che si poteva guardare nel cortile senza doversi sollevare sospendendosi alle sbarre dell'inferriata. In questo campo tutto era a posto.
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Postumi @Writer:Fad

Spingendosi nella psiche del mondo che ti circonda, impari, conquisti, dimentichi per poi ricordare, incanali energie, sviluppi follie, estremismi, immerso tra le note di un’ altra serata, tra le braccia di una nuova esperienza, alla ricerca di una verità che ti completi, cosciente che nell’assoluto perdi parte della tua identità, ma consapevole delle possibilità, una nota, una voce, un silenzio, una sensazione, un attimo, che conquista la tua percezione dell’essere facendoti dimenticare la forma che ti caratterizza.. [..Di respirare la stessa aria di un secondino non mi va, perciò ho deciso di rinunciare alla mia ora di libertà..], Un’ ora rimane un’ora finché non si polverizza in migliaia di secondi percepiti singolarmente, finché il tuo ego continua a scacciarti dentro le scarpe che porti, finché si è [..Cosi coglioni da non riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni..]. La coscienza comune che nasce dalla percezione dell’altro come parte del tuo mondo, la coscienza che anche se [..Nei vostri quartieri tutto è rimasto come ieri, senza le barricate, senza feriti senza granate ,se avete preso per buone le verità della televisione, anche se allora vi siete assolti siete lo stesso coinvolti..], la consapevolezza che il bene non è tale se non è comune, dovrebbero spegnere il grido dei cori legati ai colori, bandiere, isterismi di superiorità, dovrebbero legar alla salvaguardia di quel mondo che ti viene monopolizzato, dovrebbero per lo meno far smettere di raccontarsi barzellette spacciandole per verità..

Citazioni da:
Fabrizio De André – Nella mia ora di libertà (Storia di un impiegato – 1973)
Fabrizio De André – Canzone del maggio (Storia di un impiegato – 1973)