Party(II) of H.R.P.S

Parte 2 di 3

SPUFF... si apre il portone.
Per le scale che rispecchiano l'aspetto decadente della vecchia casa di p.zza Borgo, le piastrelle di marmo levigate dalle innumerevoli suole che passando nel tempo scolpiscono come il fiume con i ciottoli e accompagnati dal solito fetore che s'aggira per il palazzo condominiale, ci incamminiamo per l'ingresso. L'impatto con la festa e traumatico. Il primo avvertimento è la musica, che segue l'andazzo della festa, l'olfatto poi sente a pelle l'odore secco del Rom appena stappato, pronto per essere assaggiato, il tutto accompagnato da una cinquantina di persone sudaticcie, la maggior parte, gente che non conosco e conoscendomi farei bene ad incominciare a bere per sbloccare qualche freno inibitore...

- Lidia beviamo qualcosa? -
- E Carlo? -
- Non ti preoccupare che ora lo incontriamo, sarà in giro, la casa non sembra tanto grande

Arrivati in cucina mia sorella da prodiga bevitrice tira fuori dalla sua borsa stile bisaccia pakistana, la sua bella bottiglia di Cerasuolo di Vittoria, incastonandola sul tavolino tra le varie bottiglie di vino; Gin-Lemon, Rum, Coca - mai che in queste occasioni s'incontrasse però qualche bottiglia d'acqua. Neanche il tempo di guardare tutto questo apparato epicureo che subito Lidia mi guarda e dice:

- Un po’ di vino-

Fulminea aveva già aperto il Cerasuolo impaziente di assaggiarne la fragranza...

- No voglio un po’ di Rum -

Barcamenandomi tra l'ebbra fila, sembriamo al bancone di un bar, cerco il frigo alla ricerca di qualche limone e un po’ di sale da accompagnarli col Rum. Gli odori s'accavallano l'un sull'altro; sudori dei presenti, caffè, cioccolato, vari alcolici concerto sinuoso, quasi nullo di sentori, di profumi, confusamente mescolati tra loro. Apro il frigo e un ondata di maleodori m'investe: muffa di un pomodoro ingiallito e l'acqua stagnata del frigo. Ma sono caparbio e cerco, fortunatamente trovo qualche manciata di lime tropicale, perfetto da accompagnare col Rum, piattino di sale e via, il primo cicchetto già viaggia nel mio stomaco, mia sorella, invece, è già bella e immersa in una conversazione tipo, con un tipo, odoroso di muschio, un po’ scavato in volto ma con uno strano luccichio negli occhi. A me non resta altro che andare in giro, alla ricerca di qualche volto a me conosciuto. Nel salone adibito a festa, pieno di bicchieri adagiati, un odore di fumo intasa il mio naso, la gente che comodamente poggiata in vari divani chiacchiera, di tanto in tanto volge lo sguardo a me, che vago per casa sentendo ogni sorta d'odore..

- Meoro? - mi sento chiamare, mi volto:
- Carlo! -

Un abbraccio conciliatorio sancisce il nostro incontro, un brindisi per riaddentrarci in quel clima di festa.

- Disgraziato però ogni tanto ti puoi far vedere qui a Catania -
- Si lo so Carlo, ma sai come sono io, e poi non sapevo nemmeno dove stavi, se non era per Lidia...
- Ah bravo... e Lidia dov'è? -
- Si e di là che sta parlando con uno -
- Va bene dai lasciamo stare, vieni che ti presento un paio d'amici -

Nella stanza di Carlo in subbuglio, sembra esserci un'altra festa, la scrivania imbandita con tole di fumo e bottiglie, sicuramente per usi personali di Carlo, filtri e filtrini e concerti di mani che rollano continuamente:

- Ragazzi questo è mio cugino -
- Piacere Meoro -
- Ciao -

Saluto generale e nuovamente però tutti ritornano a fare ciò che già avevano iniziato.

- Bhè Carlo io vado di là a bere qualcosa -

Esco dalla stanza dirigendomi verso il salotto prodigo verso il mio Rum, sono già padrone dell'ambiente, arrivo al banchetto alcolici, sale limone e Rum, e anche il secondo è andato.
All'improvviso però si sente un urlo provenire dal balconcino:

- Saaangriaaaa !