Party(III) of H.R.P.S

Parte 3 di 3


Tutti in volto, allora, guardano me, appostato davanti al balcone, non capisco cosa succede...

- Saaangriaaaa ! -

Si sente di nuovo un urlo straniero entrare da fuori la finestra, proprio dietro di me.
Mi giro e un immagine si dipinge nel quadro della finestra: due mani tese che reggono una bacinella colma di un liquido strano, un profumo d'oleandro precede il tutto, allungo le mani afferro al bacinella poggiandola sul tavolo... neanche il tempo di farlo...

- Saaangriaaaa -

L'urlo continua.. mi rigiro ed ecco una seconda bacinella, che subito ripongo con macchinoso gesto sul tavolo, uno sguardo agli altri che curiosamente mi fissano, si sente un nuovo urlo :

- Espanoliiiteee -

preparato allora mi giro cercando una terza bacinella, trovo però una mano bianca protesa in attesa di essere afferrata. L'afferro, sentendo quel profumo d'oleandro e il calore della stretta, stavolta tiro fuori la testa dal finestrone:

- Ciao -
- Ciao -
- E tu chi sei? -
- Io sono Meoro, il cugino di Carlo e tu? -
- Yo me chiamo Bea... soy.. sono la visina... bhe mi fai entrare ? -

Perplesso le rispondo

- Da Dove ? -
- Da aqui! Dalla finestra, bebo! Guarda tu sveglia tua caveça e tieneme la mano -

Un salto dal balconcino all'altro e subito Bea si trova davanti a me, mano nella mano guardandomi negl'occhi, immobile non riesco a spostarmi...

- Visini, aiutoooo!! -

Si sente una voce dalla finestra...

- E' la mia amica Sheila.. la fai entrare tu?-

repentina mi risponde Bea lasciandomi la mano...

- Sheila - m'affaccio...
- Si ... posso entrare ? -
- Certo, dammi la mano -.

La scena si fa convulsa, le due ragazze spagnole, oltre la sangria, portano con se un onda d'allegria che subito si posa sui sorrisi dei presenti...
La Sangria sul tavolo viene assaltata dagli invitati, tutti attorno coi bicchieri in mano; Bea e Sheila incominciano a riempire bicchieri. Due mestolini di sangria più due pezzettini di frutta... un urlo generale acclama la sangria, io, intanto, fermo osservo assuefatto l'oleandro Bea.
Pian piano la folla sfoltisce e Bea rimane sola, un intenso odore di sangria gira per la cucina, mi faccio coraggio e m'avvicino...

- Era buona ? -

le domando per rompere un po’ il ghiaccio...

- La Sangria ? bo non so, tu hai preso? -
- Bhe veramente no, non ho avuto il tempo -

Con la mano Bea nasconde un timido sorriso, anch'io sorridendo le rispondo

- Vabbé, non fa niente...comunque io sono Meoro -
- Ma so... gia hai detto... sei il primo di Carlo...no -
Le guancie subito mi diventano rosse, imbarazzato non so più che dire, sento nuovamente l'odore d'oleandro, mi da la forza di continuare...

- E questo odore d'oleandro ? lo senti pure tu ? -

prendendomi per mano...

- El mio profumo, te piace ? Perché non ci sediamo ti va ? -

Non riuscivo più a capire cosa Bea mi stesse dicendo, sentivo solo quell'odore d'oleandro seguivo quella figura di donna che presami la mano mi conduceva con se, ero inerme.
Seduto con Bea non sentivo più la presenza della festa, era come se tutti i miei sensi fossero stati rapiti da quella presenza tracimosa di vita. L'occhio fisso puntato su lei, l'orecchio che muto ascolta le sue bizzarre cadenze spagnole, imbastardite da influssi catanesi, la mano che ancora retta, non ha per nulla l'intento di staccarsi dalla presa, quell'odore di oleandro, infine la bacio.

- Meoro? -
- Si, Bea -
- Debo dirte una cosa... -
- Dimmi -
- Domane yo torno en Espania... dormiamo insieme? -