
- Ciao Meoro, senti che fai stasera? -
- Bho, non so perché? -
- Perché non vieni a casa nostra... c'è una festa.. -
- Mhe perché no.. si ci vediamo stasera... ah....vengo con Lidia ... -
Era mio cugino Carlo, pensate ho un cugino e non me ne ricordavo...
Chiamo a mia sorella...
- Lì.. stasera andiamo da Carlo... c'è una festa -
- Si perché no... -
- Mhé... passo più tardi... Ciao -
- Ciao -
E tutto è bello e organizzato: stasera vado da mio cugino Carlo!
Era da tanto che non lo vedevo, non ricordavo nemmeno che stesse a Catania. Pensate, la casa dove vive è sua e l'affitta a quattro, o forse più, studenti come lui, che vivono tutti insieme, immaginate che bordello.
Il vigile repentino col suo fischietto, a mo' di lampo, mi invita a non rimanere per strada col telefono in mano tra l'inteso male odore dei tubi di scarico...allora, mente locale e via, attraverso la strada che immette sul vicolo che porta alla mensa studentesca.
Casa di mia sorella Lidia è vicino mensa, così finito di mangiare e posato il vassoio, sono subito sotto il portone di casa sua.
Come ogni volta ho qualche difficoltà nel trovare il campanello giusto...TRRRR...
- Chi è? -
- Sono Meoro, c'è Lidia?-
- Si sali...-
TUFF... apro il portone che dà sulla rampetta di scale, un odore di fritto vaga per l'ingresso. Salgo, trovo la porta aperta, entro.
Mia sorella vive anch'essa a Catania, come da buona studentessa-lavoratrice a tempo sparso, con tre ragazze lavoratrici, proprio come lei.
Come al solito, mi tocca aspettare che mia sorella si prepari per uscire da casa.
Meno di un ora quasi davanti a un programma di mediola nummezza e finalmente si schiuse il rumore del fono e la toppa del bagno si spense: Lidia profumosa di lillà uscì tutta borotalcata pronta per la festa.
- Lì , ma dov'è casa di Carlo? -
- Non ti preoccupare qui vicino, andiamo -
Scendendo, le rampe di scale illudono di essere più grandi, corridoio, interruttore e TUFF... si apre il portone.
Sono di nuovo per strada. Le ultime luci solari intanto hanno già finito di sfrangersi nei tetti alti che formano il centro della città, il tanfo dello smog s'aggira tra balconcini d'ascendenza Borocco-Liberty che piastrellano le facciate e le macchine che sotto sfrecciano, cento metri di strada e siamo gia arrivati a casa di Carlo.
- Suona Berlotta - mi incita Lidia
TRRR
- Chi è?-
- Cugini?!?-